Archivi tag: P2

Speroni risponde a Statera: nel libro ci sono sette verità e un’ipotesi

Ecco la risposta di Donato Speroni alle critiche contenute nella recensione de “L’intrigo saudita” da parte di Alberto Statera.

Ben tre pagine delle 454 che secondo Alberto Statera “infliggo al lettore” sono occupate dalla pubblicazione di ampi stralci degli articoli importanti e puntuali che lo stesso Statera scrisse per l’Espresso trent’anni fa a seguito della vicenda Eni – Petromin. Il mio obiettivo, scrivendo questo “saggio ponderoso”, non era solo di ricostruire una vicenda misteriosa, ma di raccontare l’impatto di quello scandalo sulle imprese pubbliche, sui giornali e sulla politica. Da qui l’ampiezza della documentazione riportata, che occupa circa metà del libro. Penso di aver fatto qualcosa di utile, visto che lo stesso Statera, in risposta a una mia mail di ringraziamento, mi scrive: “Comunque il libro, come credo di aver detto, è molto interessante e l’ho letto in un pomeriggio”. No Alberto, questo in realtà nel tuo pezzo non c’è, ma grazie lo stesso per il riconoscimento postumo.

Veniamo al punto più importante toccato dall’ampia  recensione pubblicata il 5 ottobre su Affari e Finanza di Repubblica. Continua a leggere

Rizzo sul Corriere: 30 anni dopo, la tesi comune sull’Eni-Petromin è messa in dubbio da Speroni

La più grande tangente della storia italiana: 120 milioni di dollari del 1979. Il tutto all’ ombra della P2 di Licio Gelli. Anche qui è mancata solo una cosa, ossia l’accertamento della verità. La tesi comune è che una bella fetta di quella tangente, sulla carta destinata dall’ Eni ai sauditi in cambio di una grande fornitura di greggio a prezzi politici, sarebbe poi dovuta tornare in Italia per foraggiare i partiti con la regia della stessa P2. Ebbene questa tesi viene ora, a trent’ anni di distanza, messa in dubbio da un libro pubblicato da Cooper e intitolato L’ intrigo saudita. L’ autore è Donato Speroni. Giornalista, ha lavorato al «Corriere», al «Giorno», al «Mondo» e al gruppo Class, dove ha fondato e diretto «Capitale Sud». Ma Speroni è stato anche un testimone «oculare». Perché all’ epoca dei fatti era direttore centrale dell’ Eni, vale a dire uno dei più stretti collaboratori di Giorgio Mazzanti, presidente dell’ Eni.

Così scrive Sergio Rizzo, nell’articolo P2 e 007: le trame oscure della prima maxitangente sul Corriere della Sera, pubblicato il 16 settembre. Dal 17 il volume è nelle librerie.