L’intrigo saudita come specchio di un’epoca nei giudizi di Berta, Calabrò, Ceccarelli, “Il Foglio”

Le più recenti recensioni colgono nuovi aspetti del libro. Antonio Calabrò, sul Mondo, (“Storia non solo criminale – una passione per la verità”) commenta alcuni volumi sulle vicende italiane degli ultimi trent’anni e parla di “buon giornalismo come quello di Donato Speroni”. Giuseppe Berta, sull’Espresso, osserva: “alla fine della lettura è difficile sottrarsi, oltre che a un senso di sconcerto, alla persuasione che il collasso del sistema era inevitabile in quelle condizioni”. Il Foglio afferma che “l’aspetto più interessante, e più nuovo, del libro è lo studio mediatico che Speroni fa di quegli avvenimenti”. Filippo Ceccarelli, sulla Repubblica, ne trae una “indicazione pedagogica: un giornalista onesto è è meglio che se ne stia alla larga dai centri di potere economico e petrolifero”

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